L’autore della lettera e della chiave è Giuliano Caprile, agente di Ippolito I d’Este e canonico di Eger (Agria). La chiave venne utilizzato nella corrispondenza tra Caprile e Perotto Vesach, conte di Zólyom (oggi Zvolen, Slovacchia).
In quest’epoca il lavoro dei cavallari fu estremamente rischioso e richiese molta responsabilità. Nonostante la loro preparazione, la loro formazione militare approfondita, non si potette escludere gli attacchi di malviventi e di nemici politici, quindi ci si dovette preparare al pericolo che l’informazione confidenziale potesse andare a finire nelle mani delle persone non autorizzate. La pratica preventiva più frequente fu la crittografia. Come lo testimonia anche la fonte qui presente, ogni tanto una lettera veniva espressa da più segni, e certe parole, soprattutto nomi di persona e toponimi, venivano “mascherati” di essere lettere: nel presente caso per esempio i nomi del papa (1), del re di Francia (2) e del duca di Milano (3), le città italiane più importanti (4) e le parole pace (5) e tregua (6).
Luogo di conservazione: Archivio di Stato di Modena
Segnatura: Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria, Carteggio Ambasciatori, Ungheria, busta 4, Giuliano Caprile, 20 aprile 1519
Data: 20 aprile 1519